Ode agli ostacoli

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Ti può sembrare banale, ma non c’è niente di più vero del fatto che la crescita personale avviene nei momenti più difficili. Momenti che ti fanno anche soffrire, ma senza i quali il passare del tempo si limita a invecchiarti.

Quando gli ostacoli negativesti si parano davanti e sembrano insormontabili, lì hai una vera occasione di imparare nuove cose sulla vita e su di te.
Per quanto siano belli e necessari i periodi di “pace”, sono convinta che siano le avversità a permetterti di migliorare. Anche perché, una volta che le abbiamo alle spalle, se ci guardiamo indietro, possiamo dirci che ci siamo riusciti, a superarle.

Nel percorso hai sicuramente provato sensazioni negative, ma non ti capita mai di abbozzare un sorriso mentre le ricordi?
Forse è per questo che mi è piaciuto tanto Inside Out, l’ultimo film della Pixar. Mi ha ricordato che la tristezza è fondamentale per comprendere la gioia. D’altro canto, non è un caso se, da sempre, uno dei miei filosofi preferiti è Eraclito che, con la teoria dei contrari, sostiene che niente esiste se al contempo non esiste anche il suo opposto.

Tuttavia, lo ammetto: ho cercato di aggirare gli ostacoli senza comprenderli e imboccando una strada che non faceva altro se non riportarmi al punto di partenza. Ho cercato di evitare le sensazioni negative, ho cercato di conservare un equilibrio che in realtà non esisteva. Mi ero scordata dell’importanza di guardare in faccia le paure, il dolore, il malessere. Questi gli scogli su cui sbattere il muso fino a che non hai la forza e le capacità per saltarli o polverizzarli.

Questa ode agli ostacoli serve per non dimenticarmene mai più.

7 comments on “Ode agli ostacoli”

    1. Sono d’accordo.
      La parte difficile, secondo me, è ammettere di avere delle ferite da far cicatrizzare. E prima ancora, a volte, occorre capire che è necessario aprire quelle ferite per poter poi costruire una nuova forza sulle cicatrici che saranno.

      Grazie a te per il commento e buona serata!

      Piace a 1 persona

    1. No, secondo me no. È per questo che i momenti no ci possono tanto aiutare. Riconoscere anche le piccole gioie diventa più facile se abbiamo bene impresso cosa vuol dire sentirsi giù o soffrire.
      A volte, poi, lo stesso ricordo del “periodo no” si può trasformare in fonte di fierezza e dare luogo a nuove sensazioni positive. Questo è ciò che volevo trasmettere con il mio post.

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