Il caso genera il caos. Una creaturina dal carattere spigoloso, il caos. Dispettoso come un folletto irlandese, si insinua nella tua vita, ci gioca e ti invita a partecipare. Forse meglio assecondarlo.
Tanto, la vita scombina continuamente le pagine della tua storia. Quando ti sembra di sapere già come va a finire, taaac! Una folata di vento e niente è come prima. Il linguaggio, la trama, l’intreccio, tutto è cambiato. Comincia un nuovo capitolo, la tua strada prende una direzione diversa. Ci sono salite e discese, rettilinei lunghi a perdita d’occhio o tanto corti da finire in un battito di ciglia. E le curve, ah le curve, a gomito, languide o solo appena accennate.
Il caos è figlio del caso. E noi, al caso, dobbiamo proprio dire grazie.
Pur preferendo il caso al destino, non sempre me la sentirei di ringraziarlo.
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Lo so, ho generalizzato. Sarà che, anche quando sulle prime lo maledico, il caso, finisco poi sempre a ringraziare. O almeno, così è andata finora. Mi riservo di cambiare idea 😉
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Per puro caso 😛
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