Repetita non semper iuvant

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Ho sempre schifato il giorno di San Valentino. Perché ci si vuole bene e si costruisce un rapporto tutti i giorni, non solo nel giorno all’amore deputato. Vero. Anche perché, non è più bello fare un regalo che viene dal cuore quando se ne sente l’impulso e non a comando? Verissimo.

hughughugQueste cose continuo a pensarle, ma che male c’è poi a prendersi un giorno per celebrare quanto di bello c’è nell’avere a fianco una persona che ti capisce (o si sforza di farlo), che ti sostiene, ti fa ridere, ti sopporta nei momenti no, che ti fa sognare, che ti coinvolge nei suoi interessi mentre, contemporaneamente, conosce meglio i tuoi? Ecco, dopo 27 anni sono giunta a questa conclusione: non c’è niente di male.

Quindi, forse, dopo 27 anni è giunta l’ora di fare un altro cambiamento.
Del resto, sinora, fare le cose sempre nello stesso modo non è che abbia poi funzionato granché per me. Lo diceva anche quel tale, che tutti dicono fosse molto intelligente:

Ripetere sempre gli stessi atti, nello stesso modo o in modo poco dissimile, e sperare che il risultato cambi è pura follia.

Albert Einstein

Einstein o meno, da mesi ho deciso di non ripetere più lo stesso schema sia nei rapporti che in tutto il resto, per quanto sia difficile farlo a volte. Dunque, per coerenza nei confronti di questa nuova linea di condotta, ebbene sì, quest’anno San Valentino non lo rifuggo, anzi, voglio godermelo.

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