Middlesex

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middlesexContro ogni pronostico e tanta incredulità da parte mia, sono riuscita, fra un gruppo di lettura e l’altro, a ritagliarmi anche il tempo di leggere (finalmente) Middlesex di Jeffrey Eugenides. E senza finire sul libro nero della biblioteca! Il che ti da già la misura di quanto mi sia piaciuto. Se non ti basta, aggiungo che mi ha preso così tanto da passare parte di alcune notti attaccata alla narrazione della storia della famiglia Stephanides, narrata attraverso gli occhi di Calliope/Cal.

Ecco, Cal: uno pseudoermafrodito che prende consapevolezza di essere tale soltanto da adolescente e, arrivato alla pubertà, deve fare i conti con quello che sente e deve decidere chi essere.

Middlesex è però molto più di questo. La storia comincia infatti in Asia Minore, negli anni ’20 e, dopo varie peripezie, si sposta negli Stati Uniti, dove vengono esplorati gli eventi principali che hanno forgiato il ventesimo secolo: la Grande Depressione, il proibizionismo, la seconda guerra mondiale, la lotta per i diritti civili degli afroamericani, la guerra nel Vietnam e così via. La Storia che si intreccia con la storia di una famiglia; la storia dei nonni di Cal, i genitori di Cal, e infine Cal e suo fratello. Tre generazioni che reagiscono in modo diverso agli eventi e che cercano un dialogo fra loro. Un cromosoma che ti apre le porte di un mondo poco conosciuto. Un argomento che in realtà riguarda tutti noi, quello dell’identità.

Sì, qualcuno magari si ritrova davanti all’estrema decisione yinyangdi dover scegliere se essere maschio o femmina, rimettendo in discussione la cosa che più di tutte, forse, viene data per scontata nella nostra società, l’identità di genere. Tuttavia, non credi anche tu che tutti noi plasmiamo la nostra identità ogni giorno e siamo passibili di crisi e cambiamenti, di incompresioni e di desiderio di essere visti per come ci sentiamo dentro?

Per questo, secondo me, Eugenides ha scritto, in modo sublime, un libro universale che ti consiglio e che ha meritato sicuramente la vittoria del premio Pulitzer.

PS
Metto qui una citazione dal libro, perché non si collega al discorso, ma è una frase che vale la pena di mettere nero su bianco e ricordare:

Noi greci ci sposiamo girando in tondo per suggellare le regole essenziali del matrimonio: per essere felici bisogna trovare la varietà nella ripetizione, per andare avanti bisogna tornare indietro dove si è cominciato.

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