Metti un weekend parzialmente soleggiato, aggiungi una piccola dose di spontaneità da “prendo e mi porto via” ed ecco servita una bella gita fuori porta. Meta: Dozza Imolese. Dozza mi ispirava, anche senza sapere che figura nella lista dei 100 borghi più belli d’Italia (cosa che ho scoperto sul posto). Lo dico subito, le attese sono state del tutto ripagate.
A Dozza si respira un’aria buona, si gode del verde della campagna e del canto degli uccelli, si percepisce l’anima medievale del borgo e contemporaneamente si ammirano i colori dei muri modernamente dipinti. Vagando per le strade, senza avere un percorso prestabilito, sembra quasi di sfogliare un bel libro di illustrazione, dove i fogli sono però i muri di case e altri edifici.
Di dipinto in dipinto si giunge alla Rocca Sforzesca, particolarmente affascinante fuori e dentro.
La Rocca si trova in ottimo stato, perciò quasi tutte le stanze sono aperte al pubblico. La visita ti porta dalle prigioni seminterrate, attraverso la lavanderia, gli appartamenti nobili, la cappella privata e le alcove, fino ai camminamenti tra i due torrioni principali, dai quali si gode una vista sul panorama circostante.
Una curiosità: mentre scattavo foto peggio di una giapponese, mi è capitato di origliare una guida, con al seguito un nutrito gruppo di 60/70enni arzilli e ciarlieri, che spiegava che le cucine sono state utilizzate fino agli anni ’60. Dal 1500 al 1960 circa, altro che Ikea.
Insomma, una gita a Dozza Imolese te la consiglio di cuore. Anche perché, non dovesse bastare quanto già detto, si mangia proprio bene e ci sono diverse cantine per la degustazione degli ottimi vini locali. Se come me sei un appassionato di carne ai ferri, non puoi farti mancare una buona fettina di castrato, sicuramente tra le specialità del posto.