Vacanze matte

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Presto, presto! Prima che l’estate finisca corri in libreria o in biblioteca e prendi dallo scaffale “Vacanze matte” di Richard Powell. Perchè questo è un romanzo adattissimo per prolungare lo stile di vita più scanzonato che si ha in vacanza e dunque è perfetto per allontanare ancora un po’ l’incombente arrivo dell’autunno. E perché ti farà sia sorridere che ridere proprio di gusto.

Protagonista di questa piccola perla, scritta nel 1959, è una famiglia del New Jersey che sta rientrando dalle vacanze. Una famiglia tutta particolare, che nella realtà pochi di noi sopporterebbero; i Kwimper (il cognome della famiglia), infatti, campano da sempre sulle spalle dello Stato. Il padre prende il sussidio di disoccupazione e un aiuto per il mantenimento dei figli piccoli, mentre il figlio grande, voce narrante delle “vacanze matte”, gode di una pensione di invalidità che non merita. Date le premesse, sospettavo che i Kwimper mi potessero stare piuttosto antipatici, ma la bravura di Powell sta proprio nel riuscire a far amare al lettore questi suoi personaggi furfantelli. Si vive con loro, si simpatizza con loro, si fa il tifo per loro. Perché alla fine i Kwimper rappresentano la resistenza alle prepotenze del mondo e il rifiuto all’ordinata conformità che la società vuole a tutti i costi imporre.

“Vacanze matte” mantiene la stessa fresca comicità, mai volgare, per tutte le oltre 230 pagine di narrazione. E per conto mio, avrei voluto passare molto più tempo con la famiglia Kwimper.

4 comments on “Vacanze matte”

    1. Assolutamente sì! Lo trovo veramente perfetto e sono praticamente certa che finirò per rileggerlo prima o poi!
      Contentissima anch’io di aver trovato qualcuno che abbia letto questo libro che, nonostante sia godibilissimo, non è molto diffuso.

      Piace a 1 persona

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