Ostuni: la città bianca

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<Ostuni: the white city – click to read the article in english>

Tra le cose che il COVID-19 ci ha portato momentaneamente via ci sono anche i viaggi.
In questi ultimi mesi tutti abbiamo dovuto mettere da parte zaini e valigie, rinunciando ai viaggi che avevamo pianificato e, con tutto quello che è successo, finora non mi ero sentita a mio agio con l’idea di bloggare post di viaggio. Adesso, con l’estate alle porte, la mia voglia di viaggiare, di andare in vacanza, di passare finalmente qualche momento spensierato sta aumentando a dismisura e prego con tutte le mie forze che nel giro di un mesetto ci siano tutte le condizioni che ci permetteranno di raggiungere la meta delle nostre vacanze.
Per me, non ho dubbi, questa meta sarebbe la mia amata Puglia. Ed è proprio in Puglia che ti voglio riportare per la seconda tappa del nostro viaggio virtuale in Valle d’Itria; più precisamente, oggi andiamo a Ostuni, conosciuta come “la città bianca”.


Non appena si arriva a Ostuni si capisce perché viene chiamata “la città bianca”; un bianco pieno, brillante e fresco, che fa risaltare ogni altro colore in modo speciale, pervade il paesaggio grazie all’intrico delle tipiche case dipinte con latte di calce, assolutamente da ammirare almeno una volta nella vita. Passeggiare per il dedalo di vicoli bianchi, quasi abbaglianti nel sole estivo, dà una sensazione di pace indescrivibile, tanto che a Ostuni è bellissimo girovagare anche senza meta.

Volendo però ammirare le bellezze che Ostuni ha da offrire, ci sono alcuni punti nevralgici della città alta (ovvero il centro storico, chiamato “la Terra” dagli autoctoni) che non puoi mancare di visitare:

  1. parcheggiando la macchina nei pressi del Parco Rimembranze e risalendo lungo Corso Cavour, si giunge in Piazza Libertà, una piazza fuori scala per le dimensioni della città, dominata dall’Obelisco di Sant’Oronzo, patrono di Ostuni. Realizzata in pietra gentile e decorata con bassorilievi e statue, questa colonna alta quasi 21 metri rappresenta il simbolo della città;
  2. proseguendo nell’esplorazione delle viuzze di Ostuni è d’obbligo attraversare l’Arco Scoppa, una galleria in stile barocco che collega Palazzo Vescovile e Palazzo del Seminario, per arrivare a visitare la bellissima Concattedrale di Santa Maria Assunta. Anch’essa costruita in pietra gentile, ma in uno stile a metà fra il romanico e il gotico, la Concattedrale è ricchissima di fregi e particolari da osservare ed è altrettanto bella al suo interno per cui, se hai la fortuna di trovarla aperta (purtroppo non lo è sempre), ti consiglio di dedicare un po’ di tempo a scoprire i tesori che custodisce;
  3. infine, non si può ignorare il punto panoramico che, dalla sommità del colle su cui si erge Ostuni, fa sconfinare la vista sulla sottostante piana degli ulivi fino al mar Adriatico e che ci porta a tu per tu con uno dei particolari più fotografati di Puglia, ovvero la porta del Salento (conosciuta anche come porta del paradiso). Circondata da verdi fichi d’india, questa porta dipinta di tonalità di verde e blu si staglia sullo sfondo bianco candido del muro che la circonda.

E adesso che hai visto le principali attrazioni di Ostuni puoi riprendere il tuo lento camminare fra i vicoli per annusare il profumo dei fiori che adornano case e strade, ammirare i negozi di ceramiche pugliesi e, perché no, individuare il posto perfetto per gustare un piatto di orecchiette con cime di rapa.

Nelle puntate precedenti:
Alberobello: tutto il fascino dell’orientalismo pugliese
Next stop: Martina Franca


Among the things that COVID-19 has temporarily taken away from us is travelling.
In the past few months we all had to put backpacks and suitcases aside, giving up the trips we had planned. Also, with all that has happened, so far I had not felt comfortable with the idea of blogging about travelling but now that summer is just around the corner my desire to travel, to go on vacation, to finally spend a few carefree moments is dramatically increasing and I’m praying that we will be able to travel this summer.
I have no doubts that my destination would be my beloved Apulia. And it is precisely there that I’m going to bring you: today we are virtually visiting Ostuni, also known as “the white city”.

As soon as you arrive in Ostuni you understand why it is called “the white city”; a full, bright and fresh white, which makes every other color really pop up, this white permeates the landscape thanks to the typical houses painted with layers and layers of lime, absolutely to be admired at least once in a lifetime. Walking through the maze of white alleys, almost dazzling in the summer sun, infuses you with a great sense of peace, so much so that in Ostuni it’s wonderful to wander even without a destination.

However, if you want to admire the beauties that Ostuni has to offer, there are places of the upper city (ie the historic center, called “the Earth” by the natives) that you cannot miss:

  1. Parking the car near Parco Rimembranze and going up along Corso Cavour, you reach Piazza Libertà, a very big square (kinda out of scale for the size of the city), dominated by the obelisk of Sant’Oronzo, the patron saint of Ostuni. Made of gentle stone and decorated with low reliefs and statues, this column is almost 21 meters high and it’s the symbol of the city;
  2. Continuing your stroll along Ostuni’s alleys it is a must to pass through Arco Scoppa, a baroque gallery that connects Palazzo Vescovile and Palazzo del Seminario. And there, in front of it, we find the beautiful Co-cathedral of Santa Maria Assunta. Also built in gentle stone, the Co-cathedral is rich in friezes and details and is equally beautiful inside, so if you are lucky enough to find it open (unfortunately it is not always), I advise you to take some time to discover its treasures;
  3. Furthermore, one cannot ignore the panoramic point which, from the top of the hill on which Ostuni stands, allows one’s view to trespass the underlying plane of olive trees up to the Adriatic Sea. While standing there you also get to see one of the most photographed details of all Apulia, the door of Salento (also known as the door of paradise). Surrounded by green prickly pears, this door painted in shades of green and blue stands out against the pure white background of the wall that surrounds it.

And now that you have seen the main attractions of Ostuni you can go back to just wandering through the alleys and inhale the scent of the flowers that adorn houses and streets, admire the Apulian ceramic shops and, why not, find the perfect restaurnt to taste a typical dish of orecchiette.

Previously:
Alberobello: the charms of apulian orientalism
Next stop: Martina Franca

27 comments on “Ostuni: la città bianca”

  1. bellissima questa cittadina, la prossima volta che andrò in Puglia mi ricorderò di visitarla. Io della Puglia avevo visitato il Gragano, anche li ci sono borghi di un bianco abbagliante, ricordano molto le isole della Grecia sotto molti aspetti…

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      1. merita davvero, è una zona bellissima, ti consiglio se vai da quelle parti oltre al mare di vedere la foresta umbra, una zona davvero particolare, sembra di essere nel cuore delle Alpi, ci sono percorsi di trekking davvero belli.. 😉

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  2. Uno dei luoghi che più ho amato in Puglia, un luogo d’incanto e bellezza. Ho ceramiche acquistate qui e ricordi speciali: la porta del paradiso, i taralli e la cinta di ulivi che la circondano, un mare verde prezioso e unico al mondo…

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    1. Speriamo! Avrei una gran voglia di spingermi oltre i confini italiani, ma per quest’anno ho deciso di starmene buona buona in patria. Fortunatamente, da questo punto di vista, siamo più che fortunati a essere italiani 😉

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