(Perd)Incipit! #7

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Sono diventato la persona che sono oggi all’età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato.
Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente.

L’incipit de “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini inizia con un’affermazione forte, scritta al tempo presente, che subito incuriosisce il lettore circa il passato del protagonista: cos’è successo in quella fredda giornata del 1975? Quale evento può trasformare un ragazzino dodicenne in un adulto che ancora oggi teme il proprio passato tanto da paragonarlo a una bestia con artigli? Immediatamente dopo, a preannunciare il lungo flashback attraverso cui la narrazione si snoda, il tempo del racconto diventa il passato, quel passato per il protagonista così difficile da seppellire e dimenticare.

“Il cacciatore di aquiloni” è la storia di una grande amicizia tra due bambini che vivono a Kabul negli anni Settanta, ma è anche la storia di una grande colpa e di come con essa, una volta commessa, occorra imparare a convivere. Ci penserà il destino, forse il vero protagonista del libro, a ricomporre il complicato quadro della vita dei personaggi di questo romanzo, mentre sullo sfondo vengono portate in scena le dolorose vicende che hanno profondamente trasformato l’Afghanistan nel corso di quarant’anni di Storia (dalla fine degli anni Sessanta del Novecento ai primi anni Duemila); attraverso il linguaggio, ricco di parole ed espressioni arabe, la minuziosa cura dei dettagli e le descrizioni di usi e costumi, l’autore riesce a far trasparire tutto il suo amore per la sua terra, spingendo il lettore a scoprire di più sul Medio Oriente.

Hai mai letto questo libro? Quanti anni avevi quando lo hai letto?
Io avevo pochi più anni dei protagonisti del romanzo e rimasi particolarmente affascinata sia dalla storia che, soprattutto, dall’ambientazione.

23 comments on “(Perd)Incipit! #7”

  1. L’ho letto una decina d’anni fa (non ricordo esattamente quando), ma ero già grandicello. Però è stata una lettura tosta, che però ho consigliato a chiunque! 🙂

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        1. Hai per caso letto anche “E l’eco rispose”? Io non riesco a decidermi, ho un pregiudizio sul fatto che sia praticamente impossibile scrivere un terzo romanzo bello quanto i primi due 😀😀😀 chissà perchè poi…

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  2. non ho mai letto questo libro, ma ne ho sentito parlare molto, se non sbaglio ne è stato tratto anche un film diventato famoso.
    Bellissimo l’incipit, come dici tu cattura subito l’attenzione e la curiosità del lettore…

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  3. Un libro bellissimo, che fa il paio con Mille splendidi soli, due libri per certi versi strazianti, soprattutto per chi come me non conosceva alcuni aspetti di una cultura così diversa dalla nostra. Il terzo mi manca, penso per lo stesso motivo per cui non lo hai ancora letto tu. In effetti Hosseini pare sparito dalle scene, peccato perché la sua scruttura coinvolgente mi piaceva moltissimo.

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    1. Beh, Eugenides scrive un libro ogni decina d’anni più o meno, quindi Hosseini è ancora più che in tempo per regalarci un altro libro. Non so, forse è giunto il momento di dare una chance anche a “E l’eco rispose”…

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