Quando si parte per una nuova avventura è inevitabile cercare di portare qualcosa con sé e allo stesso tempo fare spazio per quello che verrà.
Per una come me fare spazio è difficilissimo perché presuppone il dover lasciare andare alcune cose. Mi affeziono anche ai pezzi di carta scarabocchiati, figuriamoci a persone, cose, abitudini. Eppure, c’è un tempo per tutto e a volte questo tempo non corrisponde all’infinito.
Prima reazione: tristezza.
Seconda reazione: cazzocazzocazzocazzocazzo.
Terza reazione: euforia. Nuove occasioni, nuove opportunità, nuovi incontri, nuova vita.
Quarta reazione: prendiamoci del tempo per riflettere. Sì, hai lasciato qualcosa dietro di te. Insieme al resto, hai lasciato una versione di te stessa dietro di te.
Ma è davvero una cosa così brutta e insopportabile? Tutte le sensazioni negative sono la conseguenza dell’equazione che fai quando pensi che lasciar andare qualcosa voglia dire buttarlo via. In realtà, questa equazione è tanto pericolosa quanto sbagliata.
Nella vita tutto serve e niente viene mai buttato via per davvero. Ditemi se non è vero che in fondo l’essere umano è un incrocio fra una matrioska e una lumaca: le cose che hai vissuto sono sempre dentro di te e con te. Queste cose costituiscono il tuo mondo interiore e al contempo la casetta che viaggia sempre con te, anche se per andare avanti le hai dovute inscatolare e mettere su uno scaffale, in modo che non intralcino il cammino che devi ancora fare.