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5 idee per rendere meno traumatico il rientro definitivo dalle ferie estive

Non so come prende a te, ma a me sapere che le ferie estive sono definitivamente finite e che tra poco inizierà l’autunno prende sempre male. Perché c’è qualcosa di particolarmente incantevole nell’estate, un senso di libertà e spensieratezza che le altre stagioni non portano con sè. E poi, vogliamo mettere le tante ore di luce, le innumerevoli serate passate fuori casa a chiacchierare mentre si gusta un gelato, la camminate in montagna e i tuffi in mare? Insomma, quando l’estate finisce c’è sempre una punta (ma anche due o tre) di malinconia nei miei pensieri.

Resta solo una cosa da fare per non cadere in uno stato di inutile rimpianto: darsi da fare per rendere speciali anche quei mesi che, ammettiamolo, passiamo più che altro in ufficio o comunque al lavoro. Io ho già iniziato a pensarci e oggi voglio condividere con te le mie strategie per dare vita alla stagione autunno-inverno:

  1. Programma il tuo prossimo viaggio (o anche solo una gita di un giorno). Va bene, quest’anno è più difficile a causa della famigerata pandemia da Covid-19 e della risalita dei contagi che ci sta costringendo a fare qualche passo indietro rispetto ai mesi precedenti, ma si tratta solo di ridimensionarsi. Almeno per quanto mi riguarda ho deciso che per quest’anno rinuncio a tutti i viaggi all’estero e mi concentro su mete italiane non troppo distanti da casa. In fondo, anche un weekend fuoriporta aiuta a ritemprare lo spirito dopo una faticosa settimana lavorativa;
  2. Scova la location perfetta per vedere il foliage nella tua città. Abbiamo già parlato delle bellezze dell’estate, ma la palette di colori che l’autunno offre è imbattibile; con le sue infinite sfumature di giallo, arancione e rosso l’autunno trasforma il paesaggio, rendendolo più caldo a dispetto delle temperature che, invece, iniziano a scendere;
  3. Sperimenta nuove ricette! Il mondo lo possiamo girare anche in modo diverso, tramite gusti e sapori di altri paesi. Personalmente, di tanto in tanto, mi piace cucinare pollo al curry, infornare un flammkuchen, fare l’hummus e la tzatziki, per non parlare di una grande hit del lockdown, ovvero le serate burrito e chili con carne. Ma se l’etnico non fa per te, nessun problema: l’Italia ha una cucina talmente variegata che è impossibile annoiarsi e l’arrivo dell’inverno è il momento perfetto per prediligere le cotture al forno, più leggere e versatili;
  4. Scegli una nuova serie tv. Le giornate si accorciano, l’aria rinfresca e inevitabilmente si inizia a uscire meno dopocena, specialmente per una passeggiata senza meta. Ecco allora che giunge il momento di sfogliare i cataloghi di Netflix e Amazon Prime alla ricerca della prossima grande storia in grado di appassionarti e riempire quelle serate in cui il divano diventa il tuo migliore amico;
  5. Impara l’arte! Con l’inizio dell’autunno ricomincia anche la stagione dei musei e perdersi davanti ai quadri di una mostra aiuta sempre a riempire la vita di bellezza. Io ho già messo gli occhi su “Monet e gli impressionisti” ospitata a Palazzo Albergati a Bologna, ma anche “Van Gogh – I colori della vita” che verrà inaugurata a Padova il prossimo 10 ottobre è decisamente sulla mia wishlist.

Naturalmente ci sono infinite altre cose che si possono fare come leggere quel libro che hai sul comodino da mesi, ma su cui ancora non sei riuscito a mettere gli occhi, o realizzare qualcosa con il fai-da-te (tanto i video di diy su youtube ormai si sprecano). Su tutte, però, la migliore rimane solo una: organizzare una bella cena fra amici e recuperare quelle piccole tradizioni del fine settimana che si erano perse nei mesi di lockdown.

Hai anche tu le tue strategie? Cosa ti piace fare nei mesi più freddi?
Soprattutto, non è che hai da consigliarmi una bella serie tv? Sono a caccia di suggerimenti 😉

(Perd)Incipit! #7

Sono diventato la persona che sono oggi all’età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato.
Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente.

L’incipit de “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini inizia con un’affermazione forte, scritta al tempo presente, che subito incuriosisce il lettore circa il passato del protagonista: cos’è successo in quella fredda giornata del 1975? Quale evento può trasformare un ragazzino dodicenne in un adulto che ancora oggi teme il proprio passato tanto da paragonarlo a una bestia con artigli? Immediatamente dopo, a preannunciare il lungo flashback attraverso cui la narrazione si snoda, il tempo del racconto diventa il passato, quel passato per il protagonista così difficile da seppellire e dimenticare.

“Il cacciatore di aquiloni” è la storia di una grande amicizia tra due bambini che vivono a Kabul negli anni Settanta, ma è anche la storia di una grande colpa e di come con essa, una volta commessa, occorra imparare a convivere. Ci penserà il destino, forse il vero protagonista del libro, a ricomporre il complicato quadro della vita dei personaggi di questo romanzo, mentre sullo sfondo vengono portate in scena le dolorose vicende che hanno profondamente trasformato l’Afghanistan nel corso di quarant’anni di Storia (dalla fine degli anni Sessanta del Novecento ai primi anni Duemila); attraverso il linguaggio, ricco di parole ed espressioni arabe, la minuziosa cura dei dettagli e le descrizioni di usi e costumi, l’autore riesce a far trasparire tutto il suo amore per la sua terra, spingendo il lettore a scoprire di più sul Medio Oriente.

Hai mai letto questo libro? Quanti anni avevi quando lo hai letto?
Io avevo pochi più anni dei protagonisti del romanzo e rimasi particolarmente affascinata sia dalla storia che, soprattutto, dall’ambientazione.