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Sono una mamma, ma sono anche (ancora) la persona di prima

Riprendere a scrivere dopo un periodo di assenza così prolungato è sempre difficile. Penso di aver scritto e cancellato il primo paragrafo di questo post almeno una dozzina di volte. Troppo serio. Troppo caotico. Troppo superficiale. Troppo caciarone. Troppe giustificazioni. Troppo forzato. Troppo, troppo, troppo.

A una certa mi sono chiesta se sono ancora capace di concentrarmi e tirare fuori, scrivendo, quello che voglio davvero dire. A una certa mi sono risposta che practice makes perfect e che mi perdonerò se questa reintroduzione al mio blog avrà enormi lacune dovute al fatto che è più di un anno che non scrivo niente di niente. Manco una caption su Instagram, per intenderci.

Sarà che l’esperienza della maternità è molto diversa da quello che immaginavo, con difficoltà che mi sembrano insormontabili fino a quando, improvvisamente, non sono alle mie spalle. Sarà che poi uno ci mette anche il rientro a lavoro, la cura della casa e gli incastri da fare per dare un minimo di spazio anche agli aspetti sociali della vita. Sarà che è tutt’ora una corsa vertiginosa e qualcosa mi dice che i prossimi anni non saranno molto diversi. Sarà che tutto intorno è cambiato; perché se c’è una cosa che mi è stata detta e che si è rivelata vera è proprio la classica frase “un figlio ti cambia la vita” (ma di questo ne parleremo più approfonditamente in seguito, altrimenti ricasco subito nel “troppo serio” e cancello tutto di nuovo).

Io però mi sento al contempo cambiata e non cambiata: sono sì una mamma, ma sono anche la persona di prima. Ho dovuto fare spazio, tanto spazio, a nuove cose, ma per quanto poco tempo (o possibilità) io abbia da dedicargli, ho ancora gli stessi interessi di prima e non ho alcuna intenzione di mollarli né di annullarmi completamente sull’altare della maternità; in realtà, il solo fatto di rimettermi a scrivere su questo blog delle cose di cui faccio esperienza e delle riflessioni che ne scaturiscono è uno dei miei interessi. Dunque, questa è una dichiarazione di intenti (e ci metto pure la faccia!), il mio proposito è questo: benché argomenti a tema genitorialità e affini troveranno grande spazio nel blog (perché, al momento, essere mamma occupa quasi tutto il mio tempo e di cose da dire ce ne sono eccome), farò tutto il possibile per ritagliare, qui come nella “vita reale”, uno spazio che sia della me-persona e non della me-mamma e quindi farti trovare un’alternanza tra post “vecchio stile” e i nuovi argomenti; anzi, voglio esagerare, azzarderò anche qualche tentativo di fusion.

Perché?
Perché crescere è cambiare, un cambiare che è evolvere sulle basi di quanto si aveva già, e con un titolo come “The Growing Up Chronicle” mi farei uno sgarbo a tagliare fuori l’una o l’altra parte di quella che è la mia vita, esteriore e interiore, in tutto il suo incasinatissimo insieme.

Allora, ti va di ripartire all’avventura con me?
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Top posts 2020: uno sguardo indietro, prima di andare avanti

La fine del 2020 è stata un macello. Per gli ovvi motivi che sappiamo e che hanno coinvolto tutti noi e, per quanto mi riguarda, anche lavorativamente parlando: carrettate di ore di straordinario per smaltire (cosa che comunque era impossibile) cumuli elefantiaci di pratiche, mentre la casella mail scoppiava di nuove richieste e il telefono non stava zitto un secondo. Mi sto riprendendo solo ora e, ovviamente, oggi è il primo giorno di lavoro del 2021. Un solo commento: aaaargh!

Tutto questo per dire che non è stata una mia scelta quella di abbandonare il blog, ma dopo ore e ore e ore di computer il solo pensiero di starci ulteriormente per scrivere anche solo due righe mi faceva venire la nausea. Nella speranza, vivissima anche se in parte già vana, che i prossimi mesi siano migliori sotto il punto di vista del carico di lavoro, prima di proiettarmi in avanti e pubblicare nuovi post, voglio riportare i 5 articoli che vi sono piaciuti di più del 2020. Che tu li abbia già letti o che sia la prima volta che capiti qui, ho pensato possa essere un buon modo per riprendere le fila di un discorso che si è interrotto tanto bruscamente alcuni mesi fa. Enjoy!

1)  Vuoi allargare i tuoi orizzonti? Frequenta un gruppo di lettura
Ci sono almeno 5 ottimi motivi per farlo e in questo post li puoi esplorare liberamente.

2) Coltiva il tuo giardino: la metafora di Borges come insegnamento di vita
Quando la monotonia della vita quotidiana cerca di schiacciarti, ricordati sempre di continuare a nutrire ciò che sei.

3) Ostuni: la città bianca
Uno sguardo a una gita fatta un paio di anni fa, in attesa di poter ricominciare a girare l’Italia liberi e spensierati.

4) Lolita, ovvero il grande gioco di prestigio di Vladimir Nabokov
Non ci sono parole adeguate per descrivere questo capolavoro della letteratura, eppure ci ho provato lo stesso 😬

5) Conoscere sé stessi è un mestiere difficile
Perché “ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa”…

E adesso sì, sono pronta a ripartire! Ti va di accompagnarmi? 😉