I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro.
Nel corso della mia vita mi è capitato di sentirmi chiedere più e più volte: “Perché leggi?”. La prima risposta che mi viene da dare è sempre: “Perché no?”, ma probabilmente non è esauriente. Allora, caro amico che mi poni questa domanda, ecco la mia risposta.
Leggo perché mi piace e mi fa stare bene.
Leggo perché, prima di dormire, non c’è niente di meglio che entrare in una dimensione fantastica per scrollarsi di dosso le tensioni delle giornate peggiori e vivere anche un’altra vita, diversa alla mia. In una parola, evasione.
Leggo perchè ho bisogno di nutrire la mia vita interiore di nuovi spunti e mi piace pensare a tematiche che la quotidianità non mi offre, ma che non per questo sono meno importanti.
Leggo perché mi fa provare tante emozioni: felicità, tristezza, rabbia, esaltazione, dolore, caparbietà, paura, speranza. Difficilmente un libro ti lascia indifferente. Se lo fa, non è il libro che fa al caso tuo, ma anche in questo caso hai imparato qualcosa su di te.
Leggo perché mi piace allargare i miei orizzonti.
Leggo perché mi piace andare a caccia. Di cosa, te lo spiego citando Erri De Luca:
Quello che io cerco nei libri è il pezzettino che è stato scritto per me. Uno scarto, un brusco scarto di intelligenza e sensibilità che mi spiega qualcosa di me. Cosa che suppongo possedevo già sotto la pelle, ma che non sapevo dire.
E tu, che fai… leggi o non leggi?
Perché?