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La visita della vecchia signora

Se vuoi mettere in crisi un accanito lettore, chiedigli qual è il suo scrittore preferito. Davvero, è la peggior domanda che tu possa fargli, insieme a “qual è il tuo libro preferito?”.
Non c’è assolutamente modo di rispondere a queste domande con una sola opzione, estrarre solo un nome o un titolo dalla memoria letteraria è impossibile. Ogni volta che qualcuno mi rivolge questi quesiti finisco per paralizzarmi nel tentativo di scegliere la risposta giusta, cosa che di solito è sufficiente a scoraggiare l’interlocutore o a garantirmi un piccolo strappo alla regola (massì, dai, dimmene 3 di scrittori). Tutta questa premessa per dire che, non so se sia il mio scrittore preferito, ma di certo Friedrich Dürrenmatt non manca mai all’appello quando penso ai miei favorites.

È quindi con un certo piacere che, di volta in volta e centellinandole perché lo scrittore svizzero è morto nel 1990, mi accosto alle sue opere. Leggere “La visita della vecchia signora”, dramma teatrale scritto nel 1955, non ha fatto che confermare la mia passione per Dürrenmatt. Innanzitutto perché, è sì un dramma, ma è al contempo estremamente comico, confermando la chiave grottesca di cui Dürrenmatt fa largamente uso per trattare i temi sociali presenti in tutta la sua opera.

Non è solo il tono di questa opera teatrale a dare continuità al lavoro di Dürrenmatt: la forma lavora insieme al contenuto. Infatti, anche “La visita della vecchia signora” tratta uno dei temi più ricorrenti negli scritti di questo geniale autore, ovvero la giustizia. Qui indissolubilmente legato al tema della vendetta, il tema della giustizia sale alla ribalta dopo poche pagine per arrivare a permeare il dramma fino alla fine e portarlo all’inevitabile conclusione.

Con un linguaggio semplice, alcune trovate geniali e quella capacità che pochissimi come Dürrenmatt hanno, di dipingere un mondo intero in poche righe e quasi senza usare aggettivi, “La visita della vecchia signora” cattura il lettore in poche battute o lo avvolge nella spirale dei suoi eventi per poi risputarlo nel mondo reale un po’ stupito e decisamente ammaccato.
Come hai sicuramente notato, ho evitato accuratamente di fare riferimenti precisi alla trama e ai personaggi perché è ciò che faccio ogni volta che consiglio un libro di Friedrich Dürrenmatt a qualcuno (ed è capitato spesso e volentieri!). Dico semplicemente “leggilo!”, convinta che la maestria dell’autore svizzero farà il resto.

Conoscevi già Friedrich Dürrenmatt? Cosa hai letto di suo?
Ma soprattutto, riesci a rispondere con un solo nome alla fatidica domanda “Qual è il tuo scrittore preferito?”
Sono curiosa di sapere chi è e perché… (massì, dimmene anche tre, dai!)