Con il ritorno delle domeniche soleggiate, si riapre la stagione delle gite fuori porta; come sempre, alla scoperta dei borghi più belli d’Italia. Considerando che ho passato l’inverno a vagliare mete comodamente raggiungibili e visitabili in un giorno solo, partenza alla mattina e rientro prima di cena, domenica scorsa ero assolutamente entusiasta di mettermi in macchina.
Meta: Castell’Arquato, provincia di Piacenza.
Nonostante le foto sbirciate su Internet, passeggiando per il borgo sono rimasta a bocca aperta; non si può descrivere la bellezza di ritrovarsi circondati da case ed edifici risalenti al basso Medioevo, per giunta così ben conservati. Le strade ciottolate, i mattoni di tufo tempestati di antiche conchiglie fossili, i merli ghibellini, la torre viscontea alta 35 metri che da un lato s’impone sul centro del borgo, mentre dall’altro domina sulla circostante campagna piacentina; tutto richiama un’epoca lontana, che per quanto buia è sempre estramemente fascinosa.
Girovagando per Castell’Arquato è quasi impossibile non sentirsi in pace. Basta fare due respiri per assorbire un altro ritmo di vita, più lento e pacifico. E la sensazione migliora mentre si gusta un buon bicchiere di Monterosso Val D’arda dop.
Due sono le cose che mi sento di consigliarti:
1- indossa scarpe comode. Le distanze sono ridotte, ma il borgo è pieno di salite e discese e quasi tutte le strade sono vicoli acciottolati;
2- acquista il biglietto per la visita guidata, della durata di circa 70 minuti, al borgo, alla Collegiata e alla Rocca Viscontea. In poco più di un’ora avrai la possibilità di scoprire tante cose interessanti sulla storia del borgo, dal II secolo ac fino alle riprese di Ladyhawke (alcune scene sono state girate proprio lì).
Insomma: buon vino, atmosfera intima, bel paesaggio e tanto Medioevo. Anche Castell’Arquato è promosso a pienissimi voti.
Nelle puntate precedenti…
Il fascino della Rocchetta Mattei
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