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La ballata di Adam Henry

Ian McEwan è uno di quegli scrittori che, con le sue storie, non manca mai di spaccare a metà i gruppi di lettura; a quanto pare, o lo si ama o lo si odia. Il che rende i suoi romanzi perfetti per intavolare discussioni piuttosto accese.

“La ballata di Adam Henry” non fa eccezione. Prendendo spunto da un caso giudiziario realmente accaduto, McEwan dona al lettore una storia dai profondi risvolti etici e morali.

Due sono i protagonisti di cui s’intrecciano i destini: il minorenne Adam Henry, giovane malato di leucemia che, in quanto Testimone di Geova, rifiuta le trasfusioni di sangue che potrebbero salvargli la vita, e Fiona Maye, giudice della Corte Suprema britannica che deve prendere una decisione circa quale sia il miglior interesse di Adam, se salvargli la vita o concedergli il diritto di decidere della sua morte.

Senza aggiungere altro per evitare spoiler indesiderati, già si capisce che la morale pervade il racconto, lasciando al lettore la responsabilità di comprendere, soppesare, valutare.
Non sarebbe però McEwan se, oltre a questo, non ci fossero altri spunti di riflessione altrettanto corposi. Anche in questo romanzo, come già in Espiazione, viene affrontato il tema della colpa e, ancora più interessante ho trovato un’altra tematica. Fiona entra a gamba tesa nella vita di Adam e ne rivoluziona il sistema culturale, senza però offrirgli una chiara visione né gli strumenti adatti a vivere una nuova vita. Pensa di fargli del bene, di aiutarlo, ma lo pensa con la sua testa senza mettersi nei panni di Adam… quante volte noi stessi pensiamo di fare del bene, ma finiamo per causare dolore, sebbene mossi dalle nostre più nobili intenzioni?

Spunti a parte, sui quali si può continuare a ricamare per giorni dopo aver chiuso la quarta di copertina, personalmente ho fatto un po’ fatica ad appassionarmi alla storia. Sicuramente avrei preferito ci fosse più spazio per l’interazione fra Adam e Fiona o altri approfondimenti sui Testimoni di Geova (che mi sono resa conto di non conoscere affatto). Invece, ad avere ampia risonanza è la vita interiore ed esteriore di Fiona, ma temo di non avere colto il senso di questa decisione.

Piccoli difetti a parte, sono comunque contenta di aver letto questo libro anche perché, magari non sarà il miglior McEwan, ma è pur sempre McEwan.

Hai mai letto niente di McEwan?
Di che team fai parte: lover o hater? Io sono decisamente una lover!

Espiazione

Qualche mese fa ho partecipato a un’iniziativa di bookcrossing. A grandi linee, funzionava così: tramite il passaparola, tu inviavi un libro all’amico di un amico in forma anonima e a te potevano arrivarne fino a 36. “Espiazione” di Ian McEwan è uno dei libri che mi è arrivato e, se solo sapessi chi me l’ha mandato, lo ringrazierei veramente di cuore.

espiazione-mcewanEspiazione è un romanzo intenso che, perdonami il gioco di parole, mette in luce le ombre dell’animo umano e, proprio per questo, tra le altre cose, tratta di un tema universale come quello del bene e del male.

La prima parte del romanzo si svolge in Inghilterra. È il 1935, già si vocifera di guerra e l’atmosfera soffocante dell’estate contribuisce al presagio che qualcosa di terribile debba accadere. La protagonista, Briony Tallis, è una ragazzina molto ambiziosa il cui sogno è diventare una grande scrittrice. Sarà la sua fervida immaginazione a segnare il destino e le vite di sua sorella Cecilia e di Robbie, il figlio della loro domestica. Oltre che, naturalmente, la sua stessa. Continua a leggere “Espiazione”