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5 cose da fare a Malaga

Se Siviglia è una corona tempestata di pietre preziose, Malaga è comunque una perla lucente. Incastonata fra le montagne circostanti (del parco naturale Montes de Málaga) e il mar Mediterraneo, Malaga è una tappa fondamentale del viaggio alla scoperta dell’Andalusia.

Il centro non è molto esteso e i principali monumenti sono tutti così vicini da poter tranquillamente esplorare la città muovendosi esclusivamente a piedi. In un paio di giornate, camminando lentamente per godere del sole e delle palme, puoi riuscire a fare queste 5 cose:

  1. Vamos a la playa! Quale che sia la stagione non puoi esimerti dal fare una passeggiata sulla playa de La Malagueta, la spiaggia cittadina più famosa e rinomata dell’Andalusia. Ecco, non so se la frequenterei proprio come spiaggia dove prendere il sole o fare il bagno, ma di sicuro un panorama con mare, ombrelloni di paglia e palme a novembre fa bene al cuore.
  2. Conquista il Castillo de Gibralfaro. Partendo da Calle Alcazabilla potrai prima ammirare i resti del teatro romano di Malaga (ad oggi utilizzato ancora per qualche rappresentazione estiva all’aperto) e poi immergerti nell’atmosfera arabeggiante dell’Alcazaba, fortezza la cui costruzione risale al XIII secolo. E adesso, è venuto il momento di inerpicarsi sulla collina di Gibralfaro. Costeggiando la Coracha, in una mezz’oretta sarai arrivato al Castello dal quale potrai goderti una vista a 360° sulla città. Consigliatissimo indossare un paio di scarpe da ginnastica comode e prendersi una mezza giornata per godersi a pieno questo piccolo tour a tappe.
  3. Imbucati (per sbaglio XD!) alla visita guidata del tetto della cattedrale di Malaga. Per la serie, a volte anche sbagliare produce effetti positivi. Come anche a Siviglia, la Cattedrale da la Encarnación sorge dove un tempo si trovava la moschea principale di Malaga ed è piuttosto imponente. Tuttavia, dal 1500 sino ad oggi è rimasta incompiuta guadagnadosi così l’appellativo di La Manqueta, ovvero “la piccola monca”.
  4. Ammira la varietà botanica del Paseo del Parque. Situato tra il centro città e il lungomare che conduce al porto di Malaga, questo polmone verde ospita una varietà incredibile di piante e alberi, dalla vegetazione locale a quella più esotica. Per distendere i muscoli dopo un’intensa giornata di visite ai monumenti non c’è niente di meglio che battezzare una panchina rivestita di tradizionali piastrelle in ceramica e rilassarsi ascoltando il gorgoglio di una fontana e il cinguettare degli uccellini.
  5. Tapea come se non ci fosse un domani! Si può andare in Spagna e non darsi a tapas e cerveza? No, la risposta è ovviamente no. Casa Lola (in Calle Granada) è il bar tapas per eccellenza a Malaga e i suoi pinchos sono deliciosos. Unico avvertimento: a qualsiasi ora del giorno (e della sera!!) questo locale è preso d’assalto per cui dovrai fare un po’ di fila per aggiudicarti un tavolo. Però ne vale la pena, davvero!

BONUS: se ti resta un’oretta di tempo visita il Mercado central de Atarazanas. Molto interessante dal punto di vista architettonico, è anche un paradiso per l’amante della cucina spagnola. Io non ho mancato di acquistare una piccola scorta del classico pimenton dulce ahumado.


Nelle puntate precedenti:
5 cose da fare a Siviglia
5 cose da fare a Praga
5 cose da fare a Lisbona
5 cose da fare a Innsbruck
Viaggio in Tirolo
5 cose da fare a Roma
5 cose da fare a Vienna
In Bruges
5 cose da fare a Bruxelles

5 cose da fare a Siviglia


Siviglia
, la capitale dell’Andalusia. Un gioiello maestoso da esplorare in lungo e in largo, non solo in cerca dei monumenti più conosciuti e preziosi, ma anche per godere dei vicoletti, degli scorci e dell’architettura neo-moresca delle sue abitazioni. Data l’ottima cucina e un clima mite, dove le temperature minime faticano a scendere sotto i 6°, non faccio fatica a immaginare una vita a Siviglia! Se però, come me, ti trovi a visitarla da turista, sappi che ti bastano due giorni per fare queste
cinque cose
:

  1. Ricordati di chiudere la bocca, perché Plaza de España è talmente sbalorditiva da farti cadere istantaneamente la mascella. Un trionfo, in stile neo-moresco, di marmo, mattoni a vista e ceramica, che coprono una superficie di circa 50.000 m². Da vedere durante il giorno, ma anche al tramonto e una volta calata la notte.
  2. Improvvisati toro e/o torero, ovvero visita Plaza de Toros. Per quanto l’argomento delle corride sia controverso visitare l’interno della Real Maestranza de Caballería de Sevilla è estremamente interessante. Ad esempio, lo sapevi che nel 1800 le corride sono diventate popolari perché la carne dei tori veniva distribuita fra gli indigenti?
    Assolutamente consigliata, le visite (circa 8 scaglioni) sono gratuite il lunedì pomeriggio dalle 15 alle 19.
  3. Gira il tuo personale episodio di Game of Thrones! Ebbene sì, perché all’interno del magnificentissimo Alcazar sono state girate alcune scene ambientate nel regno di Dorne. E se non hai visto la serie, il palazzo reale di Siviglia è comunque semplicemente da non perdere.
  4. Scalda i muscoli e inizia la salita. 34 rampe di ex-gradini ti portano in cima alla Giralda, la torre campanaria della maestosa cattedrale di Siviglia. In origine minareto della moschea di Siviglia, in parte ancora conservata sotto e all’interno della cattedrale, la sommità della Giralda offre uno sguardo a 360° sulla città (e ti fa sbirciare all’interno delle mura dell’Alcazar!)
  5. Gusta la deliziosa cucina di Tata Pila. Prodotti 100% andalusi e un richiamo alla cucina francese, Tata Pila offre cene da ricordare con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Nelle puntate precedenti:
5 cose da fare a Praga
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Viaggio in Tirolo
5 cose da fare a Roma
5 cose da fare a Vienna
In Bruges
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Nel guscio

È facile comprendere perché l’ultimo romanzo di Ian McEwan abbia suscitato molte critiche e innumerevoli discussioni. Molti sono i detrattori, altrettanti i sostenitori; io faccio parte del gruppo rappresentato dai secondi. Per quanto mi riguarda, McEwan si conferma uno scrittore geniale e di puro talento.

“Nel guscio” racconta una storia di tradimento e delitto da un punto di vista estremamente originale: quello di un bambino non ancora venuto al mondo.
Feto che, pur innocente, si ritrova suo malgrado a partecipare al complotto della madre e dello zio, suo amante, nell’uccisione del padre. Ti ricorda qualcosa, vero?
Ebbene sì, McEwan si è ispirato all’Amleto di Shakespeare e così come il protagonista della tragedia, il protagonista di questo libro pensa e si interroga sui grandi temi della vita e denuncia la corruzione del mondo nel quale si ritroverà a vivere nel giro di pochissimo tempo. Perché non sarebbe McEwan se non ci fossero riflessioni contestualizzate sul mondo e sulla società odierna:

La vecchia Europa si gioca a testa o croce i propri sogni, incerta fra paura e compassione, fra accoglienza e rifiuto. Commossa e generosa questa settimana, ruvida e pragmatica la prossima, vorrebbe essere d’aiuto ma detesta condividere o rinunciare a ciò che ha.

È in questo che molti hanno individuato una debolezza fatale alla struttura del libro. Come può un feto sapere e ragionare di queste cose?
Dal mio punto di vista, domanda non più rilevante di come la lettera di accoglienza faccia ad arrivare nelle mani di Harry Potter. In ogni opera di finzione l’instaurazione della suspension of disbelief è un momento fondamentale: prima di procedere al giudizio occorre accettare la prospettiva dell’autore, senza irrigidirsi. Forse in questo caso non è semplicissimo fare questo patto con l’autore, ma alla fine, vedrai, ne vale assolutamente la pena.

Inquietante
, come nella miglior tradizione di McEwan, questo monologo interiore, a tratti crudo e dolente, punteggiato di humor nero, è una piccola perla, tragicamente lucente. È il rivivere del dubbio di Amleto e di tutto lo sbigottimento che possiamo provare di fronte alla fragilità e volubilità umana.