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Giramenti di testa… e non solo

Ormai siamo tutti pienamente coscienti che le campagne pubblicitarie (e non solo!) che vediamo su giornali e riviste e sui cartelloni stradali sono ampiamente ritoccate. Però, è solo quando lavori in pubblicità che ti rendi conto delle assurdità che i clienti non si fanno scrupoli a chiedere, specialmente se si tratta di immagini “fashion”.

Breve esempio pratico:
Chiama il cliente. Gli piace lo scatto, gli piace il trattamento fatto in post produzione, com’è logico che sia vuole fare qualche ulteriore ritocchino maybe-photoshopperché se i modelli sono umani non ci piacciono, meglio renderli più simili ad alieni umanoidi. Quindi, via con la lista delle modifiche da fare. Togli questo pelo qui, aggiungi un’ombrina sul naso, snellisci la circonferenza del braccio, togli un paio di nei, eccetera eccetera. Dopo 20 minuti e una serie di modifiche che cambiano i connotati al soggetto, arriva la perla.

“E poi, ultima cosina. La testa, ecco. La puoi girare?

“In che senso, scusa?”

“Eh, invece che questo mezzo profilo di tre quarti, la puoi mettere dritta? Girarla, hai capito?

Sì, certo. Ho capito.
Aspetta un po’ che chiamo l’esorcista e sento cosa si può fare
.
Nonodiotutti. Nonodiotutti. Nonodiotutti.