Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.[Jacques Prévert]
Tag: ricordo
Avevo 10 anni e facevo la quinta elementare quando ho letto per la prima volta “Il diario di Anna Frank“. Forse ero troppo piccola per capire pienamente quello che stavo leggendo e la portata di quegli eventi così disastrosi, ma la sensazione di inquietudine che provai la ricordo ancora e molto bene.
Sensazione che si tramutò in orrore nudo e crudo quando lessi, al liceo, “Se questo è un’uomo“. Mesi e mesi per arrivare in fondo: ogni riga un pugno allo stomaco, un mattone che non ne voleva sapere di andare giù. Non credo di aver mai provato tanta pena e una simile sensazione di svuotamento come nel periodo in cui mi sono sforzata di leggere quel libro.
Dopo quei libri ne sono venuti altri insieme a poesie, immagini, saggi, film, ricordi dei miei nonni e di tanti altri nonni sopravvissuti. Continuo a leggere, a guardare, a studiare e mi rendo conto che attualmente nel mondo, lasciando stare l’ISIS, ci sono Paesi in cui l’orrore è presente e sfigura generazioni intere di uomini.
Mi rendo conto che posso capire solo fino a un certo punto e spero con tutte le mie forze di non trovarmi mai nella situazione di capire davvero. Ma dimenticare, no. Questo mai.