Ma tu te lo ricordi ancora di quando si poteva decidere, così su due piedi, che era arrivato il momento di prenotare un altro viaggio? Niente green pass, niente “fammi-prenotare-un-tampone-oddio-come-cavolo-si-fa”, niente scorte di mascherine in valigia né dubbi del tipo “chissà, forse sto facendo una cazzata”.
Quella sensazione iniziale di avere tutto il mondo a portata di mano, lieve delirio di onnipotenza…
Quasi quasi non mi ricordo più di quel brividino lungo la schiena che mi dava aprire svariati siti di compagnie aeree e cominciare a restringere la scelta sulla meta in base a disponibilità di voli e sì, ammettiamolo anche se è meno romantico, prezzi, cui seguiva la caccia selvaggia del b&b perfetto su Booking o simili.
Nelle settimane precedenti la partenza la goduria di recuperare una guida Lonely Planet e decidere gli itinerari per sfruttare al meglio i pochi giorni a disposizione. Spulciare i blog di viaggio per scovare quell’angolino speciale che nemmeno sulla guida è segnato. Disegnare qualche mappa dei punti di interesse. Preparare la valigia lasciando un po’ di spazio per quei souvenir da riportare a casa che, alla fine, non compro mai. Assicurarsi di avere con sé almeno una scheda SD aggiuntiva per la macchina fotografica.
E poi l’arrivo in aeroporto, l’attesa al gate che sembra dilatarsi fino a durare un paio di lustri, i viaggiatori quelli molesti, che vorresti proprio non fossero sul tuo volo, quelli che, immancabilmente, salgono dall’ingresso opposto a quello dove hanno il posto a sedere assegnato creando ingorghi che manco a Calcutta nell’ora di punta. Il decollo, il bucare le nuvole, quel pisolino che più che riposarti ti rimbambisce, l’atterraggio. E finalmente l’inizio di una nuova avventura.
Te lo ricordi?
Tra tutte le cose che la stramaledettissima pandemia ci ha portato via, per un tempo che ormai sembra infinito, che non si sa per quanto ancora durerà e in ogni caso è già stato decisamente troppo lungo, per me il piacere del viaggio è sul podio, subito sotto allo stare con i propri familiari e amici quando ne hai voglia. Ho una voglia pazzesca di immergermi nella cultura di un altro paese, di respirarne gli odori, di assaggiare cibi tipici, di fare la cretina imitando una statua trovata in una piazzetta qualsiasi, di girovagare per strade sconosciute piene di bellezza, di abbandonarmi a giornate non scandite dal lavoro o dalle incombenze domestiche. Ho voglia di dimenticarmi casa mia, fosse anche solo per 3/4 giorni.
La guida di Berlino, meta del viaggetto che avevo prenotato per aprile 2020, è lì che mi guarda dallo scaffale della libreria, ma non è ancora arrivato il momento di riprenderla in mano, non adesso che la situazione in giro per il mondo è ancora così precaria. Spero solo che questa profonda nostalgia si possa trasformare in entusiasmo per una nuova destinazione in fretta, molto in fretta.
Ti manca viaggiare?
Opti anche tu per la prudenza o hai deciso di andare all’estero nei prossimi mesi?
E dove vai di bello? Raccontami tutto nei commenti 😉
