<Il primo capitolo della saga, qui>
Non solo a un certo punto decidi di darti allo yoga (parzialmente, il kung fu rimane imprescindibile), ma opti direttamente per Hot Yoga. E no, niente di sessuale.
Bikram (hot) Yoga è una serie di 26 posture che viene praticata in una stanza riscaldata a 39° con umidità fissa al 40%. Ha millemila effetti benefici, è vero… lo si sente subito nella schiena. Però, ecco, non è che sia tutta questa gioia, specialmente alla fine quando sei completamente da strizzare (mutande incluse), specialmente se la stanza riscaldata è molto affollata. Diciamo che il caldo è sempre uguale, ma se ci sono troppi aspiranti yogi, la sensazione di soffocamento aumenta. E diciamo che, se qualcuno a fine lezione è comunque raggiante, qualcun’altro è al limite dell’esasperazione. Così capita che all’affermazione finale, che vorrebbe essere di ispirazione, dell’insegnante:
“Io ti ringrazio per essere stato con me in questa pratica, e tu ringrazia il tuo corpo”,
lo yogi di me#!@ risponda:
“Io ringrazio di non essere morto”.
